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Poesia: “Il torto e la ragione”
Chi di voi mi segue da un po’ saprà che, dall’autunno del 2023, ho incominciato ad approfondire, con passione e trasporto, la poesia. Ne sto scrivendo tanta, su altrettanti temi: dalla salute mentale a pensieri sulla morte (ossia il modo migliore che trovo per sdrammatizzarla, per prendermene gioco); dal mio amore per il continente africano a ciò che succede in quella desolata e devastata terra che è il Medio Oriente. Oltre a scriverla, ovviamente, ne sto leggendo moltissima. Perché la scrittura (che sia poetica o in prosa) si impara, soprattutto, leggendo ciò che è stato scritto prima di noi. Prima di continuare ci tengo a consigliarvi quella che, probabilmente, è la collezione poetica che, in questi mesi, mi è piaciuta di più: l’autore è Stig Dagerman, poeta, narratore e giornalista svedese, nato fra l’altro il mio stesso giorno, il 5 ottobre. La raccolta si chiama Breve è la vita di tutto quel che arde, e la potete trovare su Amazon.
Di seguito i versi da me scritti. Buona lettura.
Noi siamo un vascello / debole e altresì fiero / in un violaceo mare che / noi scegliamo di mutare / talvolta in cimitero talvolta / in un nobile imbarcadero / lungo le turbinose correnti / del torto e della ragione / di un Occidente che resta vivo / condannando a morte / l’antichità del Medio Oriente.
Foto di copertina di Dylan Shaw su Unsplash
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