Poesia

Il vento di Gaza

Mille bambini mutilati a Gaza / mentre noi qui nella rocca fortificata dell’Occidente / dobbiamo sorbirci l’annoiato lamento / di bambini che hanno tutto / e non apprezzano niente.

Uno di quei mille non ha più una gamba / e siede al banco della sua scuola / dove la polvere del deserto del Negev / si posa sulle sue manine / e lui disegna la bandiera palestinese –

simbolo di coraggio / contro il retaggio dell’inganno.

Pugno chiuso al cielo! / Solo la resistenza produrrà il disgelo.

Un altro di quei mille: un bambino senza un braccio / che non può più accoccolarsi a sua madre / mentre bombe scrosciano su di loro / come pioggia acida / che invece che concimare

cade per ammazzare. / E allora tu madre abbracciami in quest’ade

di fumi e fuoco / di lacrime e dolore. Noi resistiamo!

Non è forse questo / un altro Ground Zero – / più greve di dolore / più grave di detriti? / Ma che importa

non esiste degna vita nel Medio Oriente! / Ops, poco più in là, delle macerie: / che sciocchezza è – / solo un piccolo inconveniente / per la ricchezza di pochi

sacri eletti dell’Occidente / contro la morte di molti / che hanno il difetto / di pregare e onorare / il testo sacro e la forma di dio sbagliata

d’una religione che dalle parti del vento del nord / viene chiesto di disonorare.

E ancor noi resistiamo / nel luogo di cenere e macerie / dove in un tempo / di luce e vento mediterraneo / con i nostri genitori abitavamo – e ora lì giaciamo.

Di Gaza la terra è l’esempio: cuore di resistenza / possedimenti del coraggio ed emblema di resilienza.

Tutti i diritti riservati ©Tiziano Brignoli 2024

Se vuoi leggere altro da me scritto sulla Palestina, sempre in forma poetica, ti consiglio: Vedere il mondo con gli occhi di un apolide palestinese.

Foto di Ahmed Abu Hameeda su Unsplash

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