Questo racconto brevissimo, come tutti gli altri raccolti in questa collezione, è stato scritto da me diversi anni fa. Buona lettura.
Alcune volte è facile pensare di non poter più vivere. Quando mio figlio, di appena otto anni, morì, io volevo morire con lui. Mio marito mi diceva di essere forte per nostro figlio minore, di quattro anni più piccolo. Lui aveva ancora bisogno di noi. Della nostra presenza, del nostro amore, della nostra pazienza. Ma in quel momento non riuscivo nemmeno a essere forte per me stessa.
Poi un pomeriggio dello scorso inverno, durante una giornata piovosa e terribilmente fredda – una di quelle giornate nelle quali mi rinchiudevo in me stessa e nel mio dolore – mio figlio Matteo mi ricordò del mio ruolo di madre e dell’amore incondizionato che, seppur con fatica, dovevo continuare a esprimere nei suoi confronti.
Andai nella sua camera da letto, dove lo avevo lasciato pochi minuti prima con un libro di figure in mano. Matteo è davvero un bambino paziente e interessato nel mondo. Quando entrai nella cameretta, lui era affacciato alla finestra bagnata di goccioline che cadevano dal cielo; le luci delle case erano già accese nel crepuscolo del nostro paese. Così gli chiesi, cercando un tono dolce e compassionevole: “Matteo, cosa stai facendo lì alla finestra?”
“Sto cercando il sole” rispose lui in tono di voce sensibile e quasi sussurrato, come se dentro di sé possedesse la comprensione di una verità per me ancora invisibile.
“Cosa vuoi dire?” gli chiesi ancora, avvicinandomi un po’ di più e sedendomi in parte a lui.
Continuava a guardare al di fuori, senza distogliere lo sguardo, e infine disse: “La maestra l’altro giorno ci ha detto che anche quando piove sopra le nuove in cielo c’è sempre il sole.”
Lo guardai attentamente, scorgendo in lui una grande emotività per la sua età. E infine pronunciò quelle parole.
“Be’ sai” disse con quel tono convinto che solo i bambini possono avere. “Tommaso dev’essere proprio fortunato, perché qua piove, ma dov’è lui ci sarà sicuramente il sole”.
Leggi anche il racconto Ritorno alla luce, oppure Se sei depresso, cammina sotto la pioggia.
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Breve ma molto toccante