Poesia in prosa: “Tangeri cosa è?”
Tangeri è il fuoco. Tangeri è l’arte d’Europa e il bagliore di terre africane. Tangeri è l’estremo contatto fra la caducità della vita e il dolce brillare dell’esistenza che mai si perderà finché un uomo parlerà. Tangeri è dunque il linguaggio, che più di prosa sa di poesia. O di prosa poetica. Città di dolcezza e placida brezza. Città di cantastorie.
Qui il sole brilla e acceca e l’anima vale più del corpo. Saturi sono i colori, vibranti i tessuti, amichevoli le strette di mano e gli occhi cadenti che sorridono all’inganno della vita, al dolce fluire di anime belle, di anime mie.
L’occhio si perde e volteggia come un gabbiano sullo stretto di Gibilterra. Ma questa è Africa. La degradante, bella Africa. E di un’Europa perduta che viaggia per ritrovarsi ancora un po’, quaggiù e lassù, negli splendori di pulsanti cuori dove il sangue è nella terra nelle mani nel sole e nel ritmo delle parole.
Non ci sono risposte ma solo respiri. Non ci sono ascensioni al cielo ma soltanto la fede di uno spazio che nel cuore prende sede. Se dopo aver visto Roma muori, quando vieni a Tangeri tu vieni alla vita. All’esistenza pura e sporca. Pura come il parto di una madre. Sporca come dell’uomo il liquido seminale.
Tangeri è un tamburello che vibra d’incenso, profumo d’Arabia e vento del nord.
Tutti i diritti riservati. ©Tiziano Brignoli 2024
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