Poesia

Prosa poetica: “Il pasto di una madre è il pasto dell’amore”

L’idea di scrivere questa breve prosa poetica è nata leggendo il libro di Enzo Bianchi, Spezzare il pane, nel quale si sottolinea, anche attraverso riferimenti e rimandi religiosi, dell’importanza non soltanto del mangiare e dell’apparecchiare la tavola, ma dell’atto del convivio stesso fra più persone mentre mangiano. L’importanza del dialogo attraverso il pasto, dell’amore che si dona all’altro cucinandogli un piatto… E allora ho pensato a mia madre, alle nostre madri, che da bambini, e anche da adulti, si preoccupano per noi, non smettono mai di preoccuparsi per noi, anche attraverso la cura relazionale della cucina. Buona lettura…

Quando nostra madre ci prepara un pranzo, cuoce il cibo, lo arricchisce di spezie, lo sistema sul piatto con premura – poiché tutto l’amore è un atto di premura e devota attenzione – ecco, nostra madre ci sta dicendo: concedo il mio tempo a te. Lo voglio condividere con te, proprio perché, in quanto più grande di te, so che è limitato, che è breve, che è un istante di cui nemmeno ci accorgiamo. Quando nostra madre ci invita a pranzo, non ci chiede null’altro che la nostra presenza, uno scambio di sguardi, un piacevole convivio per qualche minuto della sua giornata. Non le interessano i complimenti alla sua cucina. Le basta suo figlio. Le basta sua figlia. Perché lei stessa un tempo è stata figlia, e oggi sa benissimo quanto dolce e faticoso e amorevole e straziante significhi essere madre. Ed ecco dunque che quando nostra madre cucina per noi lo fa perché – come una madre che allatta al seno il figlio, allo stesso modo quando quello stesso figlio è ormai adulto e in viaggio sulla strada della vita – lei si preoccupa del suo benessere. Gli cucina e gli dona da mangiare perché vuole vederlo crescere. Non importa quanto all’età anagrafica lui già sia cresciuto. E’ come le nonne che, non a caso, sono doppiamente madri. Per questo motivo cucinare e offrire cibo a un figlio vuole doppiamente dire: come madre mi prendo cura di te, mentre io mi curo un po’ con la tua presenza alla mia tavola. Si ha premura degli altri per avere anche un po’ di premura nei confronti di sé stessi. E viceversa. Ed ecco perché un figlio che si allontana da sua madre sta innanzitutto allontanandosi dal bambino che un tempo è stato. E quando si perde il bambino che è in sé, quello è il primo momento in cui si incomincia a morire.

Ti potrebbe interessare anche questa poesia in prosa: «Come sta la mamma?»

Tutti i diritti riservati. ©Tiziano Brignoli 2024

Foto di Hannah Busing su Unsplash

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.